
domenica 9 settembre 2007
sabato 3 marzo 2007
il caso arte contemporanea!
“Due verità possono essere vere in due mondi diversi. La loro verità è stabilita dal fatto di essere coerenti alle rispettive versioni del mondo, e come tali sono tra di loro irriducibili."
“I mondi che abbiamo li ereditiamo dagli scienziati, dai biografi e dagli storici quanto dai narratori, dai drammaturghi e dagli artisti." Nelson Goodman
L’antica industria del bello si è di questi tempi notevolmente modificata e allargata oltre i confini tradizionali: ha occupato nuovi spazi e sconfinato oltre la tradizione, non è più scienza per eruditi poiché si è naturalmente trasformata anche in un fenomeno economico, e inserita in un sistema che non riguarda più semplicemente fatti di gusto o di cultura, ma anche di marketing, economia, gestione di mezzi. Se l’arte consiste nel produrre rapporti con il mondo, e materializzare le relazioni con lo spazio e il tempo contemporanei, vengono oggi meno i parametri di giudizio precedenti. I criteri di valutazione vanno rapportati ai significati e alle relazioni dell’opera d’arte con i fenomeni che la circondano, considerando quanti di questi fenomeni vengono da essa rispecchiati e rivissuti. L' arte non è riducibile alle altre forme dello spirito e, pertanto, non può essere valutata secondo le categorie del vero, dell' utile, del piacevole o del moralmente buono, proprie di tali forme. L' arte può rappresentare contenuti che dal punto di vista morale sono riprovevoli, ma non perciò essa è moralmente riprovevole. L' arte ha, dunque, il proprio fine in se stessa e non possono venirle affidati compiti di istruzione o di educazione morale o politica.
Nel corso del ‘900 muta profondamente il ruolo dell’artista, che si sottrae alla produzione degli oggetti in senso tradizionale. L’arte si consuma nel gesto, nel fare, nell’idea, e la personalità dell’artista diventa quasi più importante dell’opera, accentuando fino all’esasperazione gli aspetti autobiografici di libertà inventiva e di velocità esecutiva. Diminuisce e talora si annulla il legame con la committenza, e il condizionamento di quest’ultima sull’artista. Nasce la leggenda secondo cui oggi non importa che un artista sia bravo, ma quanto sia spinto dal sistema dell’arte.
In realtà le attuali “star del mercato artistico” sono sostenute da vari gruppi di potere (da Saatchi&Saatchi al management delle case d’asta) e giudicabili come performer, filosofi o artisti, ma hanno comunque il merito di una lucida e rigorosa ricerca nelle loro opere. Contemporaneamente diventano abilissimi a sfumare la linea che divide l’artista, dal mercante e dal collezionista.
Dopo aver ascoltato il podcast dell'intervista a Sergio Tossi (vedi www.tossiarte.it), gallerista fiorentino che si occupa di arte contemporanea, invito a rispondere alle seguenti domande senza paura:
- com'è cambiato il concetto di arte, di "bello e sublime", di esperienza estetica nel corso del '900? perchè?
- cosa significa essere artisti oggi, rispetto al passato?
- in base a quali criteri è possibile giudicare ciò che è arte e cio che non lo è?
- che cos'è per voi l'arte contemporanea?
- analizzate l'opera di un artista contemporaneo a scelta, in base alle riflessioni fatte attraverso le domande di cui sopra.
“I mondi che abbiamo li ereditiamo dagli scienziati, dai biografi e dagli storici quanto dai narratori, dai drammaturghi e dagli artisti." Nelson Goodman
L’antica industria del bello si è di questi tempi notevolmente modificata e allargata oltre i confini tradizionali: ha occupato nuovi spazi e sconfinato oltre la tradizione, non è più scienza per eruditi poiché si è naturalmente trasformata anche in un fenomeno economico, e inserita in un sistema che non riguarda più semplicemente fatti di gusto o di cultura, ma anche di marketing, economia, gestione di mezzi. Se l’arte consiste nel produrre rapporti con il mondo, e materializzare le relazioni con lo spazio e il tempo contemporanei, vengono oggi meno i parametri di giudizio precedenti. I criteri di valutazione vanno rapportati ai significati e alle relazioni dell’opera d’arte con i fenomeni che la circondano, considerando quanti di questi fenomeni vengono da essa rispecchiati e rivissuti. L' arte non è riducibile alle altre forme dello spirito e, pertanto, non può essere valutata secondo le categorie del vero, dell' utile, del piacevole o del moralmente buono, proprie di tali forme. L' arte può rappresentare contenuti che dal punto di vista morale sono riprovevoli, ma non perciò essa è moralmente riprovevole. L' arte ha, dunque, il proprio fine in se stessa e non possono venirle affidati compiti di istruzione o di educazione morale o politica.
Nel corso del ‘900 muta profondamente il ruolo dell’artista, che si sottrae alla produzione degli oggetti in senso tradizionale. L’arte si consuma nel gesto, nel fare, nell’idea, e la personalità dell’artista diventa quasi più importante dell’opera, accentuando fino all’esasperazione gli aspetti autobiografici di libertà inventiva e di velocità esecutiva. Diminuisce e talora si annulla il legame con la committenza, e il condizionamento di quest’ultima sull’artista. Nasce la leggenda secondo cui oggi non importa che un artista sia bravo, ma quanto sia spinto dal sistema dell’arte.
In realtà le attuali “star del mercato artistico” sono sostenute da vari gruppi di potere (da Saatchi&Saatchi al management delle case d’asta) e giudicabili come performer, filosofi o artisti, ma hanno comunque il merito di una lucida e rigorosa ricerca nelle loro opere. Contemporaneamente diventano abilissimi a sfumare la linea che divide l’artista, dal mercante e dal collezionista.
Dopo aver ascoltato il podcast dell'intervista a Sergio Tossi (vedi www.tossiarte.it), gallerista fiorentino che si occupa di arte contemporanea, invito a rispondere alle seguenti domande senza paura:
- com'è cambiato il concetto di arte, di "bello e sublime", di esperienza estetica nel corso del '900? perchè?
- cosa significa essere artisti oggi, rispetto al passato?
- in base a quali criteri è possibile giudicare ciò che è arte e cio che non lo è?
- che cos'è per voi l'arte contemporanea?
- analizzate l'opera di un artista contemporaneo a scelta, in base alle riflessioni fatte attraverso le domande di cui sopra.
venerdì 2 marzo 2007
mercoledì 28 febbraio 2007
ho scoperto piero ciampi, grazie agli stregatti.
http://pierociampi.altervista.org/
HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA
(Ciampi - Marchetti)
Ha tutte le carte in regola
per essere un artista.
Ha un carattere melanconico,
beve come un irlandese.
Se incontra un disperato
non chiede spiegazioni,
divide la sua cena
con pittori ciechi, musicisti sordi,
giocatori sfortunati, scrittori monchi.
Ha tutte le carte in regola
per essere un artista.
Non gli fa paura niente
tantomeno un prepotente.
Preferisce stare solo
anche se gli costa caro,
non fa alcuna differenza
tra un anno ed una notte,
tra un bacio ed un addio.
Questo è un miserere
senza lacrime.
Questo è il miserere
di chi non ha più illusioni.
Ha tutte le carte in regola
per essere un artista.
Detesta lavorare
intorno a un parassita,
vive male la sua vita
ma lo fa con grande amore.
Ha amato tanto due donne,
erano belle, bionde, alte, snelle,
ma per lui non esistono più.
È perché è solo un artista
che l'hanno preso per un egoista.
La vita è una cosa
che prende, porta e spedisce.
HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA
(Ciampi - Marchetti)
Ha tutte le carte in regola
per essere un artista.
Ha un carattere melanconico,
beve come un irlandese.
Se incontra un disperato
non chiede spiegazioni,
divide la sua cena
con pittori ciechi, musicisti sordi,
giocatori sfortunati, scrittori monchi.
Ha tutte le carte in regola
per essere un artista.
Non gli fa paura niente
tantomeno un prepotente.
Preferisce stare solo
anche se gli costa caro,
non fa alcuna differenza
tra un anno ed una notte,
tra un bacio ed un addio.
Questo è un miserere
senza lacrime.
Questo è il miserere
di chi non ha più illusioni.
Ha tutte le carte in regola
per essere un artista.
Detesta lavorare
intorno a un parassita,
vive male la sua vita
ma lo fa con grande amore.
Ha amato tanto due donne,
erano belle, bionde, alte, snelle,
ma per lui non esistono più.
È perché è solo un artista
che l'hanno preso per un egoista.
La vita è una cosa
che prende, porta e spedisce.
venerdì 23 febbraio 2007
"mamma, che ne dici di un romantico a milano?"

in mostra a milano fino al 25 marzo 2007
Henri Cartier-Bresson è stato definito l'occhio del secolo e, effettivamente, nessuno come lui ha saputo condensare nella sua vita e negli anni di intensa attività fotografica e artistica, un'osservazione sempre puntuale e profonda, attenta e originale, sul mondo intorno a sè, i protagonisti, gli avvenimenti principali ma anche i piccoli, apparentemente insignificanti ma densi di vita, attimi decisivi che lui 'e solo lui' riusciva a cogliere con la sua macchina fotografica quando, come affermava, si riesce a mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l'occhio. Il patrimonio di immagini e di contenuti di Cartier-Bresson è enorme e la Fondazione che porta il suo nome, insieme a Magnum Photos, ha messo a punto una grande mostra retrospettiva realizzata quando l'autore era ancora in vita e quindi sotto la sua diretta supervisione. Stampe originali, disegni, dipinti, documenti e testimonianze, film e ingrandimenti fotografici: il materiale espositivo accompagna il visitatore a scoprire (o a riscoprire) l'importanza e la portata della vita e dell'opera di un grande maestro del Novecento. (da www.formafoto.it)
“Le nostre rappresentazioni del mondo identificano le nostre sensazioni, e non viceversa”
che cosa vede il vostro occhio?
tutti noi, come marcovaldo, ci lasciamo catturare da un'immagine piuttosto che da un'altra, da una sola emozione tra mille. giorno dopo giorno, ora dopo ora. la nostra esperienza estetica si costruisce in un bagaglio di rappresentazioni che raccontano della realtà. la identificano, la costruiscono.
questo blog ha la presunzione di essere arte, perchè artista è colui che produce i rapporti con il mondo, materializza le sue relazioni con lo spazio e con il tempo.
fotografate, raccontate, musicate. siate artisti, tristi o festanti.
che cos'è l'arte? scopriamolo qui, attraverso noi.
il professore non dimostra, mostra. mostra che ognuno ha in sè la capacità di comprendere e così di essere libero.
- per chi oggi vuol'essere un artista,
- per chi ha voglia di scrivere un rigo,
- per chi è andato a visitare una mostra,
- per chi ha scattato una fotografia,
- per chi si è innamorato di un quadro,
- per chi consiglia un film,
- per chi, con me e marcovaldo, vuole raccontare e costruire un nuovo mondo.
qui nessuno è professore!
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